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LAVORO

Obiettivi di legislatura: Sostenere le imprese e i lavoratori, i commercianti e gli artigiani lombardi, attraverso la digitalizzazione, la crescita e la formazione continua del capitale umano. È necessario il rafforzamento strutturale e finanziario delle aziende, la riconfigurazione strategica delle filiere, lo sviluppo e la diffusione di una imprenditorialità moderna.

La Regione si impegna a superare le difficoltà che ostacolano l’incontro fra la domanda e l’offerta di lavoro. Per vincere la competizione, le imprese devono disporre di risorse umane adeguate, in termini sia quantitativi che qualitativi. La Lombardia deve essere più attrattiva, rispetto a oggi, soprattutto per le persone giovani, che sono più propense a spostarsi da un territorio all’altro.

Impresa e lavoro


Quattro linee di sviluppo appaiono in particolare centrali in questa fase storica, a livello sistemico:

  1. L’acquisizione e lo sviluppo di un adeguato capitale umano (competenze/risorse professionali).
  2. Il rafforzamento strutturale-finanziario delle imprese.
  3. La riconfigurazione strategica delle filiere.
  4. Lo sviluppo e la diffusione dell’imprenditorialità moderna.

Acquisizione e sviluppo di un adeguato capitale umano (competenze/risorse professionali)

La situazione al momento non è certo ottimale: il noto problema del mismatch tra domanda e offerta di lavoro affligge tutti i paesi sviluppati e quindi anche le aree economiche più avanzate della nostra Regione.

Le azioni possibili sono molteplici.

  • Assistenza diretta per gli adempimenti amministrativi legati al trasferimento.
  • Indennità di residenza pari a una percentuale della retribuzione per i primi 5 anni, per chi si trasferisce in Lombardia con un contratto di lavoro (sopposto a valutazione).
  • Piano di Comunicazione internazionale (mirato), avente per oggetto le qualità della Regione (imprese, cultura, tempo libero eccetera) e le facilitazioni offerte per chi si trasferisce. Organizzazioni di veri e propri road show, volti a comunicare l’eccellenza Lombarda e il “posizionamento” internazionale della Regione, con lo sviluppo dello specifico brand “Lombardia” nell’ambito del brand – ombrello Italia.

Altro aspetto fondamentale è il Continuing Learning Education (CLE). In un mondo in cui i cambiamenti si manifestano così velocemente e frequentemente, le competenze individuali devono continuamente essere riconfigurate.

La Regione quindi potrebbe dare un grande contributo, proponendosi come HUB strategico volto a coordinare e interconnettere tutte le iniziative CLE, progettate e avviate sul territorio, con particolare attenzione a quelle dedicate alle nuove tecnologie. Si propone pertanto la costituzione di Lombardia CLE-HUB (potrebbe anche essere una Fondazione, con il coinvolgimento di stakeholder privati) con la missione di:

  • Mappare e interconnettere tutte le attività CLE della Regione (con articolazione per territorio, per contenuto, per interlocutore).
  • Offrire un luogo di incontro e confronto sistematico per tutti i soggetti coinvolti (università, associazioni, imprese eccetera).
  • Promuovere nuove iniziative, anche in relazione allo mappatura di cui sopra.
  • Proporsi anche a livello internazionale come centro di eccellenza sullo sviluppo del CLE.

La Regione inoltre deve impegnarsi per:

  • Introdurre una disciplina chiara e completa sullo smart working e diritto alla disconnessione del lavoratore, creando nuove connessioni con servizi pubblici e lavoratore
  • Affrontare con strategie mirate il fenomeno della denatalità
  • Studiare un Assegno unico regionale per i figli
  • Investire sulla formazione professionale e sulla riqualificazione
  • Fare squadra e mettere a sistema gli enti del comparto industria
  • Favorire scambio di esperienza fra soggetti del comparto
  • Impegnarsi per gestire il fenomeno del reskilling e ridurre il fenomeno del mismatch

Rafforzamento strutturale finanziario delle imprese

La dimensione media delle imprese italiane, e anche di quelle Lombarde, è inferiore rispetto ai benchmark, soprattutto tedeschi e francesi.

È auspicabile dunque che il governo della Regione favorisca in tutti i modi possibili il rafforzamento strutturale (finanziario) delle imprese territoriali attraverso vari interventi.

  • Favorire, anche attraverso i road show di cui sopra, gli investimenti diretti esteri (IDE) in Lombardia, anche laddove si concretizzino in acquisizioni da parte di soggetti internazionali.
  • Definire insieme alle associazioni industriali locali e a degli advisor dei piani di promozione e incentivazione mirati e specifici per ogni provincia, sul modello del programma Elite di Borsa italiana, relativi a:
    • La quotazione in Borsa (possibilmente la Borsa di Milano) delle imprese attive in Regione
    • Le aggregazioni strategiche (fusioni/acquisizioni) che soprattutto in certi ambiti competitivi sono ineludibili e ritardate da ostilità culturali
  • Definire insieme alle Università locali e agli albi professionali (commercialisti e avvocati) dei piani di comunicazione e di assistenza professionale, mirati e specifici per ogni Provincia, volti al miglioramento della Governance aziendale (nello spirito degli “adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili”)
  • Facilitare l’Accesso al credito e promuovere la Burocrazia facile
  • Potenziare lo Sportello gestione imprese
  • Favorire un Mecenatismo impresa incentivando investimenti nel settore
  • Prevedere un sistema di Sgravi per aziende in tema di Efficientamento energetico
  • Favorire il Superamento dei codici Ateco
  • Intervenire sull’efficienza di Finlombarda

Riconfigurazione strategica delle filiere

Molte imprese lombarde sono leader in nicchie competitive, o sono attive in filiere internazionali.

Gli ecosistemi digitali già hanno preso forma nel mondo automotive, nella sanità, nel banking, nella grande distribuzione.

In questo contesto la Regione dovrà impegnarsi nella promozione del ruolo delle imprese lombarde negli ecosistemi digitali, sia attraverso la leva finanziaria e fiscale, sia in modo operativo, favorendo la raccolta, la razionalizzazione e la diffusione delle informazioni necessarie. A tal fine Regione Lombardia darà vita ad un Osservatorio con le Università Regionali (aree Economiche e Ingegneristiche, principalmente) con la missione di:

  • monitorare il fenomeno degli Ecosistemi e più in generale della riconfigurazione delle filiere produttive,
  • diffondere presso le imprese lombarde, anche attraverso le associazioni industriali locali, le informazioni raccolte ed elaborate.

In più deve favorire in tutti i modi i territori e di conseguenza le filiere tipiche dei territori lombard favorendo ad esempio lo sviluppo e il potenziamento del Distretto legno – calzature – agroalimentare.

Poiché poi la connettività digitale è alla base del funzionamento degli ecosistemi, diventano essenziali gli investimenti nelle infrastrutture di telecomunicazione, su tutto il territorio regionale.

Sviluppo imprenditorialità moderna

La resilienza delle imprese è un obiettivo importante, cui deve essere affiancato anche l’obiettivo di favorire la nascita e lo sviluppo di nuove imprese: il tema centrale è la cultura dell’imprenditorialità.

L’imprenditorialità di oggi ha caratteristiche in parte diverse rispetto a quella di un passato anche recente; in particolare essa richiede:

  • una “dotazione” culturale (non solo tecnica) più sofisticata e ampia da parte dell’imprenditore
  • una dotazione finanziaria più consistente e “permanente” (equity)
  • un accesso a network più articolati e internazionali
  • sviluppo e potenziamento del sistema di formazione degli ITS, prevedendone uno per provincia, legato alla filiera maggiormente rappresentativa del settore
  • lo sviluppo di Modelli di Ricerca aziendali basati sulla tecnologia
  • di valorizzare, razionalizzare e potenziare le infrastrutture
  • interventi di ammodernamento e di adeguamento infrastrutturale
  • di favorire l’indipendenza energetica delle PMI – stoccare l’energia prodotta e riutilizzarla anziché rivenderla a prezzo di listino
  • di aumentare il confronto e il dialogo con le regioni limitrofe per favorire la gestione univoca delle filiere
  • di potenziare le esportazioni su rotaia
  • di gestire in modo uniforme le filiere con le regioni limitrofe

Gli obiettivi di attrattività già illustrati al punto A sono già di per sé rivolti, indirettamente, a favorire la diffusione della cultura imprenditoriale, attraverso l’attrazione delle risorse umane più creative. Ma la Regione Lombardia può offrire anche contributi più diretti a favore dell’imprenditorialità, con l’obiettivo di diventare la Regione più smart d’Europa per la nascita di nuove imprese.

  • Sul fronte amministrativo la Regione promuove l’imprenditorialità, soprattutto giovanile e tecnologicamente avanzata, attraverso semplificazioni burocratiche e incentivazioni per la nascita di nuove imprese.
  • Sul fronte finanziario la Regione promuove la nascita e la diffusione dei fondi di Venture Capital, anche nell’ottica delle riconfigurazioni delle filiere, dello sviluppo dei Distretti ad alta tecnologia, della nascita degli ecosistemi digitali (si veda il punto C).
  • Sul fronte formativo e informativo, la Regione promuove la nascita dell’Accademia Internazionale sull’Imprenditorialità (nome ipotetico), con la partecipazione degli Atenei regionali e di altri stakeholder strategici, con la missione di diventare centro di formazione di eccellenza nazionale e internazionale sull’imprenditorialità.
  • Sul fronte culturale, la Regione avvierà una campagna di comunicazione sul ruolo e i valori della nuova imprenditorialità, a cui affiancherà un programma informativo mirato nelle scuole secondarie e terziarie lombarde

Artigianato


Obiettivo di legislatura

Le piccole imprese sono ovunque custodi di una radicata fedeltà al territorio, di cui rappresentano un importante ingrediente socio-culturale, una capillare rete di competenze, innovazione e riqualificazione, uno strumento di integrazione dei nuovi italiani (in Italia oltre seicentomila imprese sono condotte da titolari stranieri).

È pertanto tempo di attuare seriamente i principi dello “Small Business Act”, e di rivedere, aggiornandola, la legge quadro in materia, tornando a creare condizioni di contesto favorevoli allo sviluppo delle imprese artigiane.

È necessario consolidare il primato culturale, economico e sociale della Lombardia “artigiana”, come soggetto innovatore del Paese, come “fabbrica intelligente” di soluzione ai problemi politico-sociali contemporanei.

Le nostre proposte

Introdurre incentivi e soprattutto semplificazioni burocratiche per l’installazione di impianti FER sui capannoni, fino a coinvolgere 125 mila unità immobiliari produttive.

Occorre intervenire massicciamente sulla semplificazione amministrativa, in modo particolare favorendo:

  • la digitalizzazione e lo snellimento del rapporto fra PA e imprese;
  • la mappatura di tutte le procedure amministrative che riguardano le attività economiche;
  • la razionalizzazione e standardizzazione di procedimenti e modulistica;
  • la riorganizzazione delle competenze e riduzione del numero di enti pubblici coinvolti nel medesimo procedimento.

Occorre lavorare per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione, mediante l’incentivazione di autoproduzione e autoconsumo di energia da fonti rinnovabili.

Per favorire la partecipazione agli appalti delle PMI occorre lavorare su due assi:

  • garantire un’effettiva suddivisione dei lotti e la valorizzazione delle imprese del territorio, attraverso una razionale disciplina del sottosoglia.
  • favorire l’aggregazione tra operatori economici ai fini della partecipazione al mercato degli appalti.

Riutilizzo aree dismesse

Occorre salvaguardare degli spazi per le attività artigianali nelle aree cittadine, oggi sempre più preclusi soprattutto da insostenibili costi immobiliari e locativi, frenando così l’espulsione di botteghe, laboratori e servizi che sta producendo pesanti effetti per i cittadini che abitano in zone centrali delle città. Gli artigiani sono sempre più costretti a trasferirsi in zone lontane dalle città, a volte inaccessibili o mal collegate con il resto del tessuto urbano. Molti mestieri sono così cancellati dalla toponomastica cittadina, creando disservizi per la popolazione. E’ quindi indispensabile salvaguardare dei luoghi adatti a conservare la presenza artigiana. Si tratta di scelte politiche impegnative, capaci di dare identità alle nostre città. Un sicuro investimento per il futuro.

La Regione dovrà effettuare una straordinaria campagna di promozione dell’artigianato destinata ai giovani e a coloro che sono alla ricerca di nuove opportunità, a partire dai lavoratori licenziati, all’interno di un piano moderno che parta dall’orientamento e dall’alternanza scuola-lavoro e includa tutto l’aiuto necessario all’avvio di un’impresa.

Occorre un deciso riorientamento degli strumenti di garanzie pubblica per sostenere le imprese di minori dimensioni e di minore merito creditizio, valorizzando il ruolo dei Confidi

Reskilling e Upskilling

Le imprese si interrogano su come favorire la creazione di occupazione e accompagnare i lavoratori nella formazione. Una delle priorità è focalizzarsi sul miglioramento delle competenze e l’adattabilità ai cambiamenti del mondo del lavoro della propria popolazione aziendale. Occorre:

  1. Costruire un sistema forte e interconnesso, impegnato a costruire un’agenda di riqualificazione con la determinazione di una serie di indicatori che misurino la qualità dell’occupazione a livello regionale; stabilire un quadro di ricerca per comprendere le dinamiche dei futuri mercati del lavoro, da cui ricavare le proiezioni in termini di abilità da colmare, in collaborazione con gli enti del settore; identificare le leve delle politiche in grado di traghettare il mercato del lavoro verso la costruzione di buoni posti di lavoro.
  2. L’adozione di iniziative per aumentare il livello di competenze, favorendo la collaborazione con le imprese, le organizzazioni non profit e il terzo settore. Occorrono azioni di promozione di progetti di investimento industriale con un approccio “dal basso verso l’alto”, insieme a incentivi per investimenti industriali “verdi” e di innovazione tecnologica.

Commercio


I risultati più recenti dell’indagine di Unioncamere Lombardia presso le imprese lombarde del settore terziario mostrano variazioni di fatturato positive, ma in progressiva riduzione.

Sono numeri meno positivi rispetto ai trimestri scorsi, si evince che il settore fa fatica a crescere e presenta un rallentamento più evidente. Occorre quindi che la Regione si impegni sui seguenti punti.

1) Sviluppo Economico e Credito

  • Supporto all’accesso credito Micro e piccole imprese
  • Valorizzazione sistema dei Confidi
  • Sostegno alla Internazionalizzazione delle imprese
  • Misure per l’Innovazione di prodotto e di processo
  • Incentivi a forme aggregative e reti d’impresa

2) Commercio e Rigenerazione urbana 

Sostegno ai Distretti del Commercio, consolidando le attività di rete territoriale, anche a fini di promozione turistica

  • Incentivare il processo di multicanalità delle attività commerciali esistenti
  • Contrasto alla desertificazione dei centri urbani favorendo la rigenerazione e il riuso degli spazi abbandonati

3)   Turismo

  • Marketing territoriale per la destagionalizzazione
  • Contrasto all’abusivismo in tutti gli ambiti (affitti brevi, viaggi, guide turistiche eccetera)
  • Valorizzazione delle attività storiche
  • Candidature a eventi internazionali e congressi
  • Promozione dei grandi eventi in programma e sostegno al  sistema fieristico

4)   Transizione Digitale

  • Favorire la transizione digitale e il sostegno alle nuove competenze
  • Supporto  agli Ecosistemi digitali e ai Digital Hub

5)   Transizione ecologica e sostenibile

  • Check-up energetici delle imprese
  • Supporto alla nascita delle comunità energetiche
  • Formazione per imprese

8)   Capitale Umano – Lavoro – Giovani – Donne

  • Valorizzazione della filiera professionalizzante e ITS
  • Fondi per la formazione dell’apprendistato
  • Potenziamento dell’orientamento
  • Formazione specifica per Giovani imprenditori e per le donne
  • Conciliazione vita-lavoro per le imprenditrici e il personale
  • Formazione all’auto-imprenditorialità, in collaborazione con le organizzazioni imprenditoriali

Quadro attuale

In Lombardia nel terzo trimestre 2022 crescono le cessazioni di impresa (17.754), che risultano più che raddoppiate su base annua (+144,3%). L’incremento è guidato dalle cancellazioni d’ufficio (10.048), messe in atto dalle Camere di Commercio per eliminare posizioni formalmente attive ma non più operative; aumentano comunque anche le cessazioni dichiarate dalle imprese (7.526), sebbene meno intensamente.

Il fenomeno potrebbe rappresentare l’avvio di un processo di «smaltimento» delle mancate cessazioni degli anni scorsi, caratterizzati da bassi livelli di mortalità anche grazie alle misure di sostegno intraprese per contrastare gli effetti della pandemia. (Fonte: Rapporto di Unioncamere Lombardia sull’andamento della demografia delle imprese nel 3° trimestre 2022).

L’artigianato in Lombardia conta 241.000 imprese attive e oltre 500.000 addetti occupati, contribuendo al 13% del PIL Lombardo con importo di ca. 52 miliardi di Euro.