Mi chiamo Paola Corradi, ho 60 anni e vivo a Rho. Sono laureata in Fisica ambientale e sono stata Contract Manager in una multinazionale. Nella vita sono anche presidente di una piccola associazione che si occupa di promuovere l’utilizzo delle telecomunicazioni in tutti i settori professionali e in particolare la telemedicina.
Ma soprattutto sono un’esperta ambientale. In quanto tale, pensando alla Lombardia credo che sarà difficile togliere l’inquinamento dalla pianura padana. Per questo penso sia fondamentale aumentare il traffico pubblico elettrico per ridurre l’inquinamento dei centri cittadini. Ormai è un must. Bisogna aumentare il trasporto di piccola dimensione: servono corse più frequenti con mezzi più piccoli, ma sul trasporto pubblico. Perché, ad esempio, l’utilizzo dei monopattini elettrici è positivo, ma sono molto usati solo da un certo tipo di popolazione. E poi i centri cittadini, come quello di Rho, hanno negozi che subiscono la concorrenza sleale dei centri commerciali. Una città è viva se ha un centro che vive. Servono piccole navette elettriche che facciano la spola, anche il sabato e la domenica, verso il centro delle città. È un investimento per non farle morire.
Anche la telemedicina, se fatta bene, permette di abbattere i costi legati ai trasporti e l’inquinamento. Così come lo smart working. È vero, può creare dei problemi, ma quando possibile bisogna favorirlo. Ormai ci sono mezzi per controllare che la gente lavori, perciò bisogna cambiare mentalità e imparare a lavorare per obiettivi, come fanno gli americani, e non per quantità.
Di Letizia Moratti mi ha colpito la valenza internazionale. Ritengo che a differenza degli altri candidati non ci sia confronto su questo aspetto: ha un curriculum più all’altezza della situazione. E visto che Regione Lombardia ha anche un PIL maggiore di altri stati europei deve continuare a operare come ha fatto con Expo e ad avere una valenza internazionale per le proprie aziende. Bisogna esportare all’estero, avere buoni rapporti con i paesi europei e non solo.