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Rivalutiamo i rapporti tra sanità pubblica e privata per un lavoro comune

Sono Davide Nasuelli. Ho 52 anni, vivo a Rho e sono un medico ospedaliero.

Essendo da anni esponente di una lista civica locale ho considerato da subito interessante la candidatura di Letizia Moratti con una propria lista sganciata dai partiti e da quelli che sono i vincoli che i partiti tradizionali possono portarsi dietro. Moratti è una persona libera.

Da medico so quanto la sanità pubblica è in sofferenza. Quella lombarda è eccellente, ma ha bisogno di un rinforzo soprattutto per quanto riguarda il personale, sia medico che infermieristico. Si tratta di una partita che la Regione non può giocare da sola: la questione del capitale umano ad esempio dipende anche dal Ministero, perché se non si laureano abbastanza medici non possiamo coprire i posti vacanti. Ma sicuramente serve una rivalutazione dei rapporti tra sanità pubblica e privata, e confido nella capacità manageriale della dottoressa Moratti, che ha già saputo gestire il comune di Milano, il grande evento di Expo e la sanità lombarda durante la pandemia.

La prima cosa che mi aspetto da Moratti Presidente è che convochi i manager della sanità pubblica e privata per ridisegnare i servizi che queste possono fornire, affinché si faccia un lavoro comune ma con le stesse opportunità, avendo lo stesso punto di partenza.