Da Moratti, attenta al sociale, mi aspetto aiuto alle associazioni

Sono Sabrina Carullo, ho 38 anni e vivo in provincia di Milano. Sono manager in Sicuritalia e ricopro anche la carica di presidente di un’associazione, Cuori al centro, che si occupa di fornire assistenza ad anziani, persone con disabilità e fragilità di varia natura.

Sono una simpatizzante di Letizia Moratti da sempre, ancora da prima che fondasse una sua lista civica. È una persona che mi ha sempre ispirato fiducia e che ha fatto tanto sul territorio milanese. La ritengo una candidata valida.

Essendo molto attenta al sociale credo che Moratti sia la persona più indicata per aiutare il terzo settore. Con la nostra associazione abbiamo problematiche di insediamento sul territorio e il suo appoggio sarebbe decisivo. Mi aspetto che possa riuscire a strutturare un aiuto fattivo alle associazioni garantendo maggiori incentivi a livello regionale perché le associazioni, che si reggono quasi esclusivamente grazie ai tesseramenti, hanno bisogno di fondi per mettere a terra i propri progetti. Attualmente la Regione non dà molto spazio sotto questo aspetto: ci sono bandi ma sono carenti, e servirebbe anche un database al quale gli enti del terzo settore possano attingere per richiedere contributi.

E da manager di un’azienda poi posso dire che la priorità del territorio lombardo, che è il traino dell’Italia, è quella di dare un aiuto più importante alle piccole-medie imprese, quelle che fanno più fatica ad inserirsi sul mercato. Ne hanno bisogno per crescere, ma anche banalmente per tornare a respirare visto che dopo il Covid abbiamo avuto molte chiusure.

Mi auspico che Moratti vinca, perché la persona che oggi ricopre il ruolo di presidente della Regione non è adatta a risolvere tutto questo.

Alle imprese servono giovani. Moratti manager lo sa bene

Mi chiamo Edoardo Cagli, ho 70 anni e vivo a Milano. Oggi sono pensionato. ma per tutta la vita sono stato dirigente di una multinazionale e di un’importante azienda italiana e mi sono sempre occupato di informatica gestionale.

Ho un lungo trascorso politico. Vengo dal Pd, che dopo anni ho lasciato per Italia Viva, ma alla fine ho lasciato pure quella. Ne ho le scatole piene delle liturgie partitiche ed è il motivo per cui mi sono avvicinato alla lista civica di Letizia Moratti. Mi auguro che uscendo fuori dagli schemi della destra e della sinistra ideologica e andando al sodo Moratti possa fare un lavoro utile. E non è un caso che due importanti personalità politiche come Renzi e Calenda, il cosiddetto Terzo Polo, abbiano deciso di appoggiarne il progetto.

Credo in Moratti soprattutto perché, come me, conosce il mondo delle imprese e sono sicuro che da manager quale è sempre stata saprà mettere a fuoco i problemi delle aziende, che non riguardano solo quelle lombarde. Tutte le aziende hanno bisogno di meno burocrazia, di essere pagate nei tempi giusti, di poter contare su infrastrutture su cui impiantare le loro attività e di tempi non biblici delle amministrazioni pubbliche. Cose standard e che possono sembrare banali insomma, ma che in Lombardia ancora non funzionano. Un’altra delle cose fondamentali è una maggiore attenzione ai giovani. Bisogna fare in modo che le imprese possano assumere più giovani, che possano formarli. Ma credo che Letizia Moratti con i suoi trascorsi questo lo comprenda bene.

Ma non c’è solo il tema del lavoro. Bisogna lavorare anche sui trasporti e sulla sanità, in particolare sulle liste d’attesa. Sono un frequentatore delle strutture sanitarie purtroppo e posso dire che i problemi sono molti. Non c’è più tempo da perdere. Ormai le chiacchiere stanno a zero.

Il nostro programma, fatto di connessioni

Mi chiamo Andrea Beretta Zanoni. Stiamo sperimentando una nuova modalità di lavoro nel costruire un programma di governo: non solo articolando proposte per argomenti, ma anche distribuendo progettualità sul breve, medio e lungo periodo.
Avere una visione strategica del territorio nell’immediato e in prospettiva fa sì che si possa lavorare bene fin da subito e che anche chi verrà dopo possa proseguire il lavoro intrapreso.
È in questa direzione che stiamo lavorando insieme a Letizia Moratti, perché è la giusta concezione del “tempo” che in un mandato politico dà il senso delle urgenze a cui rispondere e di visione. C’è poi un’altra parola chiave a guidarci nel lavoro ed è “connessione”: siamo convinti, infatti, che i temi non si chiudono in “silos”, non si sviluppano in verticale e a tenuta stagna. Immaginare un programma che non usi interdipendenze tra i temi affrontati è un errore che non commetteremo. Sull’intelaiatura del programma potranno inserirsi contribuiti di cittadini ed esperti, così come sta già avvenendo.

Ho 19 anni. La politica non è roba da boomer

“A 19 anni cosa ci fai appresso alla politica?” mi chiedono. “Partecipo!”, rispondo a chi me lo chiede. Coetanei, soprattutto.
Sono Andrea La Manna e a chi mi dice che la politica è roba da boomer e che non vale la pena andare a votare voglio dimostrare che so quanto è importante offrire il proprio contributo, anche – forse soprattutto – se sei un giovane studente.
Ho avuto modo di confrontarmi con l’associazione Lombardia Migliore e poi con Letizia Moratti; in lei ho trovato un riferimento che sa che cosa è il dialogo e a lei ho chiesto di non farci promesse irrealizzabili. Anche lei mi ha risposto “Partecipo! E vinciamo…” ha aggiunto. Io ci credo e me lo auguro, per me e per coloro che, come me, non vogliono smettere di crederci.

“Da insegnante, il Pnrr e il Mes sono risorse per i giovani”

Marina Paraluppi conosce il valore dei giovani. Lo conosce perché, da insegnante, ogni giorno li accompagna nel loro percorso di crescita. Crede nei giovani e per questo ha scelto di impegnarsi anche politicamente per rendere il loro futuro migliore. Lo farà correndo alle prossime elezioni regionali del 12 e 13 febbraio da capolista bresciana per la lista civica Letizia Moratti Presidente. “Fino alla generazione prima della mia, qualsiasi ragazzo aveva di fronte la prospettiva di un mondo migliore. Ora i nostri figli vivono in un mondo peggiore, dal punto di vista ambientale, lavorativo e sociale – ha dichiarato a Brescia Oggi -. Ognuno ha la propria missione nella vita, la mia è aiutare le persone. Il Pnrr e il Mes offrono tante nuove opportunità, bisogna darsi da fare e creare le condizioni per riportare la crescita economica”.
Non solo giovani. La coordinatrice bresciana, ora candidata, ha a cuore anche altri temi: l’educazione, le pari opportunità, il contrasto alle droghe. E ancora la sanità, l’istruzione, lo sport, i giovani e l’agricoltura. Su questi e altri argomenti avrebbe auspicato una coalizione più ampia a sostegno di Letizia Moratti. Il riferimento è soprattutto al Partito Democratico. “Non aver sostenuto Letizia Moratti è un’occasione persa per il Partito Democratico. Ha scelto di bocciare la prospettiva di un progetto comune, in virtù di cosa?”.

Il lavoro della lista Moratti va avanti. E la squadra bresciana è ormai definita: oltre a Paraluppi, capolista in provincia, si presenteranno alle urne anche Monica Rizzi, Michele Zerbio, Giuseppe Casella, Akashdeep Singh, Monica Bugatti, Marina Ziliani, Nadia Della Corte e Franco Franzoni.

Credo in Letizia Moratti, perché la conosco

Mi chiamo Sergio Leali. Sono molto contento di vedere il ritorno di Letizia Moratti a Milano. L’ho sostenuta alle ultime comunali del 2011 lavorando molto per lei, con molta forza. Vederla tornare in campo per la Lombardia è una delle notizie più belle che la Lombardia potesse avere. Credo che questa lista civica potrà fare moltissimo. C’è moltissimo da fare, non solo a Milano e in Lombardia ma in generale: lo sappiamo, in questo momento i temi dell’ambiente, dell’energia, della povertà e delle piccole imprese sono temi quotidiani su cui le persone vogliono risposte. Io sono sicuro, perché conosco Letizia dalle comunali, sono milanese e vivo a Milano, che le risposte saranno concrete. Con una lista civica che non guarda a un interesse di partito ma all’interesse della Regione. Questo è quello che vogliamo.

Da 40 anni sulle ambulanze, Moratti l’unica ad ascoltarci

Mi chiamo Rossano Carrisi e guido ambulanze da 40 anni. Ho iniziato guidando per andare in aiuto a chi aveva bisogno; ho proseguito dopo gli studi universitari, guidando questo settore nelle strade – sicuramente più tortuose – della burocrazia a livello locale e nazionale, anche se in cuor mio sono ancora sulla vettura accanto ai miei colleghi, soprattutto quelli più giovani. Ho scelto di supportare il progetto di Letizia Moratti perché è stata l’unica, in tanti anni di volontariato e di richiesta di supporto alle istituzioni, ad accogliere la nostra richiesta di essere ascoltati. Era da quando la lira ha lasciato il posto all’euro che le tariffe delle prestazioni nell’ambito del primo soccorso non venivano aggiornate, a discapito di chi continuava a lavorare sopperendo alle mancanze di un sistema sanitario che continuava a chiederci di dare il massimo. L’allora vice presidente di Regione Lombardia ci ha ricevuti a luglio. A settembre il provvedimento di adeguamento delle tariffe era legge. Mettere i fatti davanti alle parole: lei lo sa fare. È per questo che avrà tutto il nostro sostegno e prima ancora la gratitudine di intere squadre di professionisti che non conosce orari e giorni di festa per garantire un servizio di qualità ai cittadini lombardi.

Pendolari in ritardo al lavoro, servono più treni

Dal 12 dicembre da Pavia è stato attivato per ogni sera un treno per Vienna e Monaco di Baviera. Ma a che serve avere un collegamento giornaliero per le grandi città europee se poi un impiegato o un operaio della Lomellina ogni mattina arriva tardi sul posto di lavoro perché i collegamenti regionali non funzionano?
Sono Matteo Grossi, sindaco di Sant’Angelo Lomellina, un centro di 1000 anime e, nonostante facciamo parte di una grande regione come la Lombardia, non ci siamo mai sentiti così lontani e poco competitivi rispetto al resto del territorio. Fino a questo momento è stato più semplice parlare con un senatore che con un consigliere regionale. Assurdo! Ma so che con Letizia Moratti la politica tornerà a dialogare anche con le piccole realtà, perché la strada giusta è quella civica. È la strada che traghetterà i cittadini verso una Lombardia migliore.

Insieme a Moratti per costruire ponti culturali

Mi chiamo Vidal Silva e costruisco ponti. Non mi occupo di infrastrutture, ma di ponti culturali. Il primo che ho messo in piedi è stato con il Perù, il mio Paese d’origine. Era il 2008 quando ho conosciuto Letizia Moratti, vivevo a Milano da anni, ma non avevo mai pensato di impegnarmi nella società civile. Erano i tempi in cui l’allora Sindaco di ponti ne costruiva tanti per portare Expo 2015 a Milano e la sua visione ha consentito – con un progetto di collaborazione internazionale – di dare voce a quelle comunità di cittadini che hanno scelto di essere milanesi e lombardi.

Ho vissuto nel mio paese il declino determinato da scelte politiche sbagliate; da molti anni assisto anche qui ad un declino, certo progressivo, lento e per questo subdolo. Ma noi ci siamo accorti che bisogna invertire la rotta. Per questo sono orgoglioso oggi di essere parte di questo progetto politico fatto, appunto, di visione, di concretezza e di coraggio.

Usciamo dal provincialismo per una Lombardia che guarda al mondo

Sono Riccardo Berzero Taccone, sindaco di Rosasco, comune in provincia di Pavia ai confini con il Piemonte. Insegnante di religione, la frase che mi rappresenta è di Gandhi: “Sii il cambiamento nel mondo che vuoi vedere”.
Ho un’idea chiara della Lombardia che vorrei: trasformare il provincialismo passatista, cui alcuni partiti ci hanno abituato, in una risorsa di primo livello che guarda al mondo. Credo, infatti, che una delle regioni più laboriose d’Europa debba puntare con decisione al merito e non a schemi da “piccolo mondo” che fa fatica a comunicare e confrontarsi con la realtà. Aderisco a questo progetto perché credo sappia interpretare al meglio questo passaggio di mentalità.