Mi chiamo Edoardo Cagli, ho 70 anni e vivo a Milano. Oggi sono pensionato. ma per tutta la vita sono stato dirigente di una multinazionale e di un’importante azienda italiana e mi sono sempre occupato di informatica gestionale.
Ho un lungo trascorso politico. Vengo dal Pd, che dopo anni ho lasciato per Italia Viva, ma alla fine ho lasciato pure quella. Ne ho le scatole piene delle liturgie partitiche ed è il motivo per cui mi sono avvicinato alla lista civica di Letizia Moratti. Mi auguro che uscendo fuori dagli schemi della destra e della sinistra ideologica e andando al sodo Moratti possa fare un lavoro utile. E non è un caso che due importanti personalità politiche come Renzi e Calenda, il cosiddetto Terzo Polo, abbiano deciso di appoggiarne il progetto.
Credo in Moratti soprattutto perché, come me, conosce il mondo delle imprese e sono sicuro che da manager quale è sempre stata saprà mettere a fuoco i problemi delle aziende, che non riguardano solo quelle lombarde. Tutte le aziende hanno bisogno di meno burocrazia, di essere pagate nei tempi giusti, di poter contare su infrastrutture su cui impiantare le loro attività e di tempi non biblici delle amministrazioni pubbliche. Cose standard e che possono sembrare banali insomma, ma che in Lombardia ancora non funzionano. Un’altra delle cose fondamentali è una maggiore attenzione ai giovani. Bisogna fare in modo che le imprese possano assumere più giovani, che possano formarli. Ma credo che Letizia Moratti con i suoi trascorsi questo lo comprenda bene.
Ma non c’è solo il tema del lavoro. Bisogna lavorare anche sui trasporti e sulla sanità, in particolare sulle liste d’attesa. Sono un frequentatore delle strutture sanitarie purtroppo e posso dire che i problemi sono molti. Non c’è più tempo da perdere. Ormai le chiacchiere stanno a zero.