«Mi preparo a costruire un pensiero e una squadra, valorizzando il civismo. I temi sono l’assetto costituzionale, il welfare, il lavoro e ovviamente l’ambiente. Senza ideologie ma con competenza». Letizia Moratti conferma al Corriere della Sera che il progetto intrapreso per le elezioni regionali con la sua lista civica sta già evolvendo verso nuovi obiettivi. «Il mio percorso politico è appena avviato: riparte da 320 mila elettori. L’astensionismo dimostra che c’è spazio per un movimento moderato, popolare, riformista e liberale che si metta al centro degli equilibri nazionali». Un movimento che superi il populismo: «I fuochi d’artificio della politica prima o poi si ridimensionano. C’è stato Grillo, poi Renzi e Salvini, adesso c’è Giorgia Meloni. Io guardo a una mediazione tra gli estremismi della destra sovranista e della sinistra populista, sintesi di una maggioranza silenziosa che non trova espressione e che oggi diserta i seggi». Ma anche il bipolarismo: «Non ci si impegna in politica contro qualcosa o qualcuno, ma per costruire. C’è un vuoto enorme al centro della politica italiana. Non è vero che ormai il sistema è rigidamente bipolare destra-sinistra. Il nostro Paese non è questo».
Moratti: “Il nostro, un progetto aperto che continuerà”
«Il nostro è un progetto aperto, un progetto che continuerà». Lo ribadisce con forza Letizia Moratti: il suo impegno e quello della sua lista civica non terminerà con le elezioni regionali in Lombardia. «Ho iniziato a lavorare con i nostri consiglieri eletti, poi questa settimana avrò un incontro con tutti i capilista e i responsabili territoriali» ha dichiarato al Giorno. L’esperienza di Letizia Moratti Presidente e dell’associazione Lombardia Migliore guarda già al futuro e alla possibilità di rimettere in campo le forze in vista delle prossime amministrative. «È un progetto su cui stiamo riflettendo» ha detto Moratti, consapevole della responsabilità verso i lombardi che hanno sostenuto il lavoro di questi mesi: «Ovviamente ho ringraziato i miei 320 mila votanti. Il primo grande impegno è nei confronti di chi ci ha votato». Anche la collaborazione con il Terzo Polo potrebbe proseguire nel solco delle elezioni regionali. «Con Renzi e Calenda? Ci siamo mandati dei messaggi, ci vedremo prossimamente» ha spiegato Moratti. «Noi intanto procediamo con la nostra lista e comunque siamo in contatto con loro, con i loro referenti regionali e con il loro gruppo»
Il capolista milanese Manfredi Palmeri eletto con 1129 voti
Luca Ferrazzi eletto in consiglio regionale
Ivan Rota a Bergamo TV
Oggi sono intervenuto Bergamo TV per commentare il risultato elettorale che ha evidenziato la presenza di una sinistra e di una destra.
Manca una proposta politica capace di riportare alle urne quell’area moderata che si riconosce nei valori liberali e repubblicani.
Il progetto di Letizia Moratti è solo all’inizio e sono orgoglioso di contribuire alla costruzione nelle Istituzioni e sui territori.
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Inizia un nuovo percorso in Regione. Sono pronto, di nuovo, per Bergamo
Ivan Rota ad Aria Pulita: lettura dei risultati elettorali
I 14 mila voti di Moratti a Monza dimostrano che c’è voglia di moderazione
Martina Sassoli è una delle 22 donne elette nel nuovo consiglio regionale. Con 502 preferenze l’ex assessore monzese porterà in Regione Lombardia la voce della lista Letizia Moratti Presidente insieme agli altri tre candidati eletti Ivan Rota, Manfredi Palmeri e Luca Ferrazzi. Le sue prime parole da consigliere regionale sono di grande soddisfazione per il lavoro svolto in campagna elettorale. “Non è facile spiegare un progetto politico in due mesi – riflette la Sassoli su Il Cittadino MB – ma gli oltre 14.000 voti ottenuti dalla Lista Moratti nella nostra circoscrizione dimostrano che c’è voglia di moderazione. Ora dai banchi dell’opposizione cercherò di rappresentare tutta la Brianza”.
Paraluppi: “Bisogna occuparsi di lavoro, salute e famiglie: partiamo dalle politiche attive”
Come nasce la sua candidatura?
Sono madre di tre figli intorno ai 20 anni e desidero per loro un futuro prospero che non può realizzarsi se non miglioriamo la situazione economica, sanitaria, lavorativa, ambientale, dei trasporti e della sicurezza della Lombardia. Ho sempre svolto attività grazie alle quali ho potuto seguire la propensione di mettermi al servizio: insegno inglese a scuola, sono anche insegnante di sostegno e realizzo quotidianamente cosa possa essere d’aiuto ai ragazzi in difficoltà e la sera insegno fitness. Credo di poter migliorare la situazione di Brescia e della Regione facendo ciò che ho già fatto nel mio piccolo: prendendomi cura dei cittadini.
Di quali problemi si farà portavoce?
Il mio obiettivo ha un solo nome: Brescia. Vorrei aiutare le famiglie perché sono il motore da cui tutto prende il via. Se lo stipendio di una coppia fosse adeguato, potrebbe sostenere i figli senza privarsi di ogni gioia e potrebbe essere lo sprint dell’economia portandola a funzionare al meglio dando il giusto tributo ad ogni ingranaggio: turismo, commercio, cultura. Utilizzerò i fondi del Pnrr per far crescere professionalmente i giovani, evitando che i loro preziosi cervelli migrino altrove. La formazione scolastica ed universitaria e la relazione con le aziende saranno di mio prioritario interesse. Farò appello alla mia forza per difendere l’agricoltura, fonte di sostentamento indiscutibile per la nostra provincia, mi impegnerò per migliorare la sanità anche con lo sport, catalizzatore di cura della salute. Infine sarò vicina alle piccole-medie imprese che devono guardare all’ambiente.
Uno sguardo al presente e uno al futuro come fa un buon genitore ed un buon amministratore.
Quali le priorità per Brescia?
I posti di lavoro: bisogna evitare che i fondi del Pnrr rimangano inutilizzati per questioni scioccamente burocratiche. In Lombardia ci sono province che hanno messo in cantiere percorsi di politiche attive per il 70,7% dei disoccupati, a Brescia siamo al 22,5%, percentuale più bassa anche della media regionale che è del 38%. Non accetto che la nostra città possa essere un fanalino di coda: il lavoro c’è, serve qualcuno che snellisca la burocrazia e renda accessibili i bandi di concorso. Si deve ripartire da due priorità: sanità e trasporti. Intervenire sulle liste d’attesa per ridurre i tempi di attesa di visite, interventi e stazionamento al pronto soccorso, dare il giusto riconoscimento a medici di medicina generale, tecnici e personale delle professioni sanitarie. In sostanza: accorgersi delle persone e non considerarle solo operatori, migliorare le loro condizioni per migliorare i servizi. Pensare alla qualità della vita è quanto di più onorevole possa fare un politico oggi.
Un progetto su cui si impegnerà in prima persona se sarà eletta?
Cura e cultura della salute. L’esercizio fisico andrebbe inteso come cura e come prevenzione di molte malattie croniche: diabete, ipertensione, cardiopatie per citare le più diffuse che costano alla Regione circa 3,5 miliardi di euro l’anno.
Perché si dovrebbe votare Moratti, vice di Fontana fino a poco fa?
Moratti è arrivata in Regione durante il Covid, come tecnico, per risolvere un momento di estrema crisi: ha avviato una campagna vaccinale massiva che ha permesso alla Lombardia di rimanere operativa, salvando buona parte delle imprese, ha messo in sicurezza le Rsa e ha iniziato il lavoro sulle liste d’attesa. Poi il governo di destra-centro ha proposto di riammettere i medici no-vax: con coerenza ha preso le distanze e scelto di percorrere la propria strada mettendo al servizio dei lombardi la sua esperienza.
Se non arriverete primi, con chi farete asse in Consiglio regionale?
Saranno le idee ed i progetti a fare asse. Non ho pregiudizi, ma voglio riavvicinare la politica ai cittadini.
Sono un’agonista doc. Non potrei scendere in campo se non fossi certa della possibilità di agguantare il risultato.